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TERRA E MEMORIA

Viaggio nella "grande" Storia dei campi di concentramento in Polonia di Auschwitz-Birkenau e nella "piccola" storia dell'eccidio di Tavolicci lungo la ex linea gotica. Il documentario segue un gruppo di studenti delle scuole superiori  che attraversano i luoghi della memoria. Nel tentativo di far comprendere un'esperienza fuori dai limiti umani come l'orrore nazifascista, il video intreccia realtà fisicamente e temporalmente distanti tra loro. I confini geografici tra la Polonia e l'Italia, quelli temporali tra l'attualità e la storia, i confini tra il racconto diretto delle testimonianze e la trasposizione romanzata vengono mescolati, creando un unico racconto.

 

PLAY FILM  su vimeo

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CREDITS

documentario storico di Isabella Scarpellini

durata e anno 50 min, 2015

formato di ripresa: Hd

produzione: Regione Emilia Romagna-Assemblea Legislativa; Asociazione Deina - Centro Pace Cesena ; Istituto Storico della Resistenza di Forlì-Cesena

Regia e riprese: Isabella Scarpellini

Montaggio e sceneggiatura: Isabella Scarpellini, Luca Berardi

Fotografie: Andrea Fantini

Musiche: La Leggera "Oltre il ponte"; "Dona dona"; "Fischia il vento"; "Valzer e Tumbalaika", "Ma Navu"; Enrico Farnedi "La vendemmia", ed.  Sidecar / Brutture Moderne; estratto musicale ebraico: Kaddish Derabbanan

Le riprese sono state effettuate nel 2014 all'interno dei progetti  "Promemoria Auschwitz" e "Terra e memoria" nei seguenti luoghi: Città di Cracovia; Quartiere ebraico, ex ghetto città di Cracovia; Museo Fabbrica di Schindler, Cracovia; Ex campo di concentramento di Auschwitz; Ex campo di sterminio di Birkena; Treno "Promemoria Auschwitz"; Tavolicci (Fc); Casa dell'eccidio di Tavolicci; Ca' Sem; Campo del Fabbro.

Coordinamento progetto: Vladimiro Flamigni, Istituto Storico della Resistenza di Forlì-Cesena

Materiali di studio utilizzati nei laboratori dall'Ass.  Deina: Inglorious basterds ; "Il sogno di Doro", di Efrem Satanassi, ed. Pontevecchio, Cesena

Letture: Sofia Burioli, Gianluca Corzani, Sara Bagnoli

La lettura all'interno del Ghetto ebraico è a cura degli educatori.

Il materiale di repertorio sulla resistenza e le immagini di guerra nell'appennino tosco-emiliano-romagnolo provengono dall'Istituto Storico della Resistenza di Forlì-Cesena

Le immagini di guerra europea e le ricostruzioni storiche naziste sono state registrate all'interno dei musei: 

Museo Fabbrica di Schindler; Museo di Auschwitz-Birkenau

I testi a scorrimento sono tratti da "I sommersi e i salvati", Primo Levi, ed. Einaudi e sono recitati da Giuseppe Valzania

La lettera finale a Monsieur Lapaditte è ideata dagli educatori di Deina ed è letta da Francesco Filippi e Sofia Burioli

Le fotografie del ghetto di Cracovia, Auschwitz e Birkenau sono di Andrea Fantini

Le fotografie del campeggio a Tavolicci sono di Matteo Balduzzi

Grafica, titolazioni ed effetti: Luca Berardi

Si ringrazia Enrico Farnedi per la gentile concessione del brano 

Si ringrazia  "La Leggera" per l'utilizzo dei brani

La testimonianza di Primo Botti è stata registrata in due diverse occasioni alla casa dell'eccidio di Tavolicci.

Realizzazione: fucina monteleone 2015

da dove nasce il film

 

IL PROGETTO

Il documentario unisce due esperienze, "Promemoria Auschwitz" e "Terra e memoria".

Promemoria Auschwitz è  un progetto a cura dell'associazione Deina di educazione alla cittadinanza attraverso la promozione della partecipazione, pensato per accompagnare le giovani generazioni alla scoperta e alla comprensione della complessità del reale – a partire dal passato e dalle sue rappresentazioni – e all'acquisizione dello spirito critico necessario per un protagonismo nel presente. 

Terra e memoria è un progetto finanziato dall'Istituto per i Beni artistici, Culturali e Naturali della Regione Emilia Romagna, che ha come obiettivo la valorizzazione e la promozione culturale e turistica del “Museo storico - Casa dell’eccidio di Tavolicci” nel Comune di Verghereto, paese tristemente famoso per l'eccidio del 22 luglio 1944 di cui si parla nel video. Vi partecipano giovani tra i 18 e i 35 anni attraverso laboratori sulla storia locale, workshop di fotografia, video, paesaggio sonoro, creta, realizzazione di nuovi percorsi e sentieri intorno alla Casa Museo, un week-end residenziale di formazione, un campeggio estivo a Tavolicci.

Il documentario, con una struttura narrativa molto libera, segue l'attraversamento dei luoghi della memoria da parte di un gruppo di ragazzi delle scuole superiori. Entrano a far parte del racconto alcuni materiali utilizzati dal Centro Pace nei laboratori e nelle riflessioni con i ragazzi. Tra questi in particolare vi sono la scena iniziale del film "Inglorious Basterds" in cui il protagonista Monsieur Lapaditte è costretto dagli eventi della guerra a compiere una scelta impossibile: fare il delatore con un aguzzino nazista, svelando il rifugio dato a delle persone ebree e salvando così la propria famiglia, oppure tacere, mettendo a repentaglio la propria vita e quella dei propri cari. L'altro materiale di studio è costituito dalle letture che gli educatori traggono dal libro "Il sogno di Doro", edizioni Il Ponte Vecchio Cesena,  appassionante trasposizione letteraria di Efrem Satanassi, sarsinate e perciò conterraneo degli abitanti di Tavolicci, della testimonianza diretta dell'eccidio di Domenico Gabrielli detto Doro, allora bambino e sopravvissuto alla strage.

 

Il documentario, nella sua forma breve di 32 minuti, è stato donato alla Casa dell'Eccidio di Tavolicci.

Per chi volesse invece utilizzarlo come strumento didattico nelle scuole oppure organizzare delle proiezioni, con la  presenza della regista Isabella Scarpellini,

del Centro Pace o dell'Istituto Storico della Resistenza di Forlì-Cesena può utilizzare i seguenti contatti:

fucinamonteleone@gmail.com

Istituto Storico della Resistenza di Forlì-Cesena: tel. 0543/28999

Centro Pace Cesena: centropace.cesena@deina.it 3311158471 Via Chiaramonti 4647521 Cesena (FC)

fotografie ragazzi

PROIEZIONI 

Il film è visionabile anche nella videoteca online dell'Assemblea Legislativa dell'Emilia Romagna

2015

domenica 12 luglio 2015, Casa dell'Eccidio - Tavolicci (Fc)

 

sabato 25 Aprile 2015, Rocca Malatestiana di Cesena (Fc) Festa della Liberazione

 

sabato 18 aprile 2015, Circolo Arci Bagnile di Cesena (Fc) ore 18.00 Festa del Partigiano

 

Giovedì 12 Febbraio, Forlì, Punto Macrobiotico

 

Proiezioni

MUSICHE

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Le musiche del film sono state composte dal gruppo di musica popolare La Leggera in occasione di una memowalk sulla resistenza e liberazione cesenate organizzata dal Centro pace di Cesena, con letture di Giuseppe Valzania e Maria Faggiano. La Leggera per quella camminata storica ha riproposto il brano di Italo Calvino e Sergio Liberovici "Oltre il Ponte", ha presentato un proprio arrangiamento del brano popolare "Fischia il vento" e composto tre nuovi brani.

 

La canzone "La vendemmia" di Enrico Farnedi, gentilmente concessa dall'autore, è tratta dal disco Addosso (Ribèss records), raccolta di canzoni dedicate ai 150 anni dell’Unità d’Italia e alla Resistenza. “Vendemmia” vince il primo premio assoluto al concorso " Libera la Musica. La musica libera" e nel  2013 il testo di “Vendemmia” vince il Premio Cà di Malanca, per il miglior testo della nuova musica italiana dedicata alla Resistenza.

 

Qui il video del brano nella versione originale registrata per Addosso!

 

 

terra e memoria musiche
Paesaggi sonori

PAESAGGI SONORI

Tra le attività svolte durante il campeggio di Terra e memoria a Tavolicci gli educatori hanno proposto ai ragazzi di raccogliere impressioni sonore che raccontassero il luogo e l'esperienza.

 

RUMORE DI PASSI - Paesaggio sonoro a Tavolicci
00:00 / 00:00
Racconti davanti al fuoco - Paesaggio sonoro a Tavolicci
00:00 / 00:00
Interviste durante la camminata - Paesaggio sonoro a Tavolicci
00:00 / 00:00
Camminata notturna - Paesaggio sonoro a Tavolicci
00:00 / 00:00
Orienteering - Paesaggio sonoro a Tavolicci
00:00 / 00:00

 

TERRA E MEMORIA: MATERIALI FILMICI E MANIPOLAZIONE

Tra i temi esplorati dal documentario “Terra e memoria” prioritario è il linguaggio, inteso nella sua accezione di attribuzione di significato alla realtà, e pertanto espressione, racconto, lettura di un fatto; una sintesi di questa complessità viene ben espressa da Miro Flamigni, quando distingue il significato della parola “seconda guerra mondiale”, per il suo babbo, che l'ha vissuta, da quello di chi oggi legge questo termine in un libro. Cosa significano e come vengono manipolate le parole? Che portata hanno sulle azioni? Di quali strumenti abbiamo bisogno per comprendere le parole di cui sono fatte le testimonianze? Il film tenta di esplorare questi strumenti utilizzando diverse fonti e vari linguaggi , sottolineando con questa struttura che per comprendere un evento occorre innanzi tutto comprendere i linguaggi con cui viene narrato. 

Nel continuo passaggio di luoghi e tempi il film intreccia:

1) Testimonianze filmate direttamente da noi:

a) i ragazzi raccontano la propria esperienza a Tavolicci e nei campi di concentramento. Si tratta di una testimonianza diretta di quanto hanno vissuto, senza mediazioni.

b) Primo Botti è testimone diretto del suo tempo ma testimone indiretto dell'eccidio vero e proprio, perché ci riporta le testimonianze di Domenico detto Doro e di Dina Pirini.

c) Angelo, anche lui testimone diretto del suo tempo, ma testimone indiretto della strage, ci riporta cosa gli è stato detto.

La testimonianza delle persone, per esperienza diretta o indiretta è sempre soggettiva, non è verità storica (così come anche la verità giudiziaria non corrisponde alla verità dei fatti). Il procedimento mnemonico, per cui ci ricordiamo meglio le informazioni che ci colpiscono più frequentemente o emotivamente, fa sì che un racconto soggettivo e parziale di un fatto possa assurgere nella nostra mente a realtà oggettiva totale. E' uno dei meccanismi della propaganda e della descrizione della realtà televisiva. 

2) Testimonianze scritte, scelte da noi:

a) di Primo Levi, testimone diretto dei campi di concentramento, abbiamo prelevato tanti pensieri da “I Sommersi e i salvati”. Ci piace questo incontro tra Primo e Primo, a significare la visione della Grande storia con il testimone d'eccellenza del Novecento e la piccola storia di Tavolicci. In realtà di Primo Levi non riportiamo la sua testimonianza sui fatti ma il pensiero critico maturato da quella esperienza estrema.

Di tutte le testimonianze, come per ogni lavoro di montaggio cinematografico, c'è un'opera di selezione in direzione aforistica. Bisogna tenere conto che la semplificazione è rischiosa e fortemente artificiosa, perché i concetti sono estrapolati dal loro contesto per essere riposizionati come mattoncini di senso nel percorso costruito da un altro autore. La citazione e l'utilizzo della testimonianza può essere quindi molto manipolatoria. Abbiamo accentuato questo elemento aggiungendo un ulteriore livello di sofisticazione, cioè la recitazione attoriale delle citazioni.

3) Materiali audiovisivi d'archivio. Noi li abbiamo utilizzati in una modalità soprattutto impressionistica: danno cioè il senso dell'epoca che si sta descrivendo, senza la pretesa di una ricostruzione precisa dal punto di vista storiografico. Non tutti i materiali d'archivio hanno lo stesso peso. Le immagini dei partigiani e del fronte in Romagna sopra la canzone di Enrico Farnedi sono state selezionate da noi in modo arbitrario, mentre le immagini audiovisive della Germania e della Polonia sono filmate direttamente all'interno dei musei visitati dai ragazzi e perciò sono portatrici sia del tempo storico che gli è proprio, sia dell'esperienza attuale, hanno cioè un valore doppio di testimonianza.

4) Racconti e fiction

E' il filo continuamente tessuto da Terra e memoria, passando dalla realtà al racconto, per tentare di descrivere in modo pù realistico possibile l'esperienza fatta dai ragazzi nell'attraversamento dei luoghi della memoria. Utilizziamo dei materiali che fanno parte integrante dei laboratori che il Centro pace svolge sul campo e sono: alcune sequenze del film “Ingloroious Basterds” e brani dal romanzo “Il sogno di Doro”, di Efrem Satanassi, messo in scena e recitato per i ragazzi. Quest'ultimo è la trasposizione letteraria dei racconti di Doro, testimone diretto sopravvissuto alla strage di Tavolicci.

 

In definitiva questa analisi sul rapporto tra un fatto e i vari linguaggi con cui viene narrato potrebbe continuare a lungo su svariati elementi e meccanismi di montaggio del film, sui rimandi, sulle citazioni, sulle modalità con cui queste fonti si intrecciano e si mescolano. Abbiamo sottolineato questi aspetti da un punto di vista didattico, essendo il documentario incentrato sull'esperienza di ragazzi per essere visto da ragazzi, per invogliare lo spettatore a scoprire poi da sé quali sono i gradi di manipolazione delle fonti, con quanti e quali linguaggi viene narrato uno stesso fatto, qual è la forza di un linguaggio rispetto a un altro per comprendere un evento, quale conoscenza e consapevolezza si deposita nella nostra mente, quale sentire e agire infine viene messo in moto da queste dinamiche. Di fronte a tanta complessità, vorrei chiudere con alcune “semplici e potenti” parole di Primo Levi, che nonostante abbia indagato a fondo la zona grigia e proprio la complessità dei comportamenti, ci riporta anche a una una sintesi di verità, quella dei fatti accaduti che, per scelte nostre o obbligate, ci collocano precisamente nella storia dalla parte degli oppressori o delle vittime. “La maggior parte degli oppressori, durante o dopo le loro azioni, si sono resi conto che quanto facevano o avevano fatto era iniquo, hanno provato dubbi o disagio, o sono stati puniti; ma queste loro sofferenze non bastano ad arruolarli fra le vittime. Allo stesso modo non bastano gli errori e i cedimenti dei prigionieri per allinearli con i loro custodi.” E ancora, rispetto ad argomentazioni del tipo “siamo tutti vittime o assassini e accettiamo questi ruoli volontariamente”, tendenti a una semplificazione apparentemente innocua afferma:

“Non so, e mi interessa poco sapere, se nel mio profondo si annidi un assassino, ma so che vittima incolpevole sono stato ed assassino no; so che gli assassini sono esistiti, non solo in Germania, e ancora esistono, a riposo o in servizio, e che confonderli con le loro vittime è una malattia morale, un vezzo estetistico o un sinistro segnale di complicità; soprattutto è un prezioso servigio reso (volontariamente o no) ai negatori della verità.”

 

Luca Berardi, montatore di Terra e memoria

materiali filmici e manipolazione
assemblea plenaria

ASSEMBLEA PLENARIA

Durante l'assemblea plenaria a Cracovia si sono riuniti i 700 partecipanti al progetto Promemoria Auschwitz, un momento importante di incontro e confronto sui temi etici affrontati durante il percorso formativo. Gli educatori di Deina hanno espresso i principi del progetto in una lettera a Monsieur Lapaditte, protagonista del film "Inglorious Basterds", punto di partenza del lavoro. Qui di seguito alcuni stralci.

 

"Diccelo tu, Monsieur Lapaditte, dove si trova il coraggio di accogliere mentre tutto il resto del mondo allontana e finge di non vedere?"

campeggio

IL CAMPEGGIO

Il progetto terra e memoria prevede un campeggio di 3 giorni in cui i ragazzi si cimentano in diverse attività, tra cui il lavoro con la creta e il laboratorio del pane. Il paese ha accolto questa iniziativa in maniera partecipata, rinnovando in modo creativo il fare memoria.

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